Come funziona
Le sedute durano circa 50 minuti e vengono effettuate su appuntamento. L’onorario delle prestazioni fa riferimento al tariffario dell’Ordine Nazionale degli Psicologi ed è da concordare a seconda del tipo di prestazione resa.
A seconda delle necessità del paziente, viene consigliata una prestazione nello specifico ambito di intervento: consulenza psicologica, sostegno psicologico, psicoterapia individuale, di coppia, familiare, psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza, valutazione psicodiagnostica.
La dott.ssa cura diverse patologie della sfera psicologica, analizzando in modo clinico e approfondito ogni difficoltà, allo scopo di offrire consulenze specifiche e terapie efficaci.
È specializzata nella cura:
- dei disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza;
- delle difficoltà legate alla comunicazione genitori-figli, all’educazione dei figli, ai passaggi di crescita, ai problemi relazionali, all’accettazione della propria identità, all’autostima;
- dei disturbi legati all’umore, ai disordini alimentari, alle fobie, alla depressione, all’ipocondria, allo stress, all’ansia, agli attacchi di panico, all’abuso di sostanze, all’elaborazione del lutto e dei traumi irrisolti;
- dei disturbi psicosomatici: alcuni sintomi fisici (es. dolori gastrointestinali, dermatiti, dolori articolari ecc.) che causano una sofferenza soggettiva spiacevole e dolorosa non trovano riscontro negli accertamenti medici per cui può essere indicato un intervento psicologico per trovare nuove modalità di espressione e di relazione dando voce al sintomo;
- delle malattie invalidanti e del dolore cronico: la comunicazione di una diagnosi di una malattia invalidante è un evento molto stressate e di difficile accettazione. Un intervento farmacologico a volte può avere maggior efficacia se accompagnato da un percorso psicoterapico di sostegno sia per la gestione della vita quotidiana sia per far emergere le risorse soggettive e adattarsi alla nuova condizione di vita;
- dei disturbi di personalità;
- delle difficoltà legate all’interruzione o alla definizione di una relazione affettiva, alla gravidanza e al post parto.
Inoltre si occupa della terapia di coppia per risolvere conflitti e incomprensioni della vita a due, e della terapia familiare che si rivolge alle famiglie in cui sussistono problematiche legate alle relazioni interpersonali tra i vari componenti.
Il Primo Colloquio
Prima di decidere di intraprendere un lavoro inter e intrapersonale è importante cercare di fare chiarezza su alcuni interrogativi, in quanto effettuare un percorso di psicoterapia può essere tutt’altro che semplice. Può essere faticoso riconoscere di avere un problema o un disagio non ben identificato, mettere a nudo alcuni aspetti di vulnerabilità di se stessi, aver paura di toccare aree personali inesplorate. E non solo: “come faccio a scegliere il terapeuta giusto per me? Come mi muovo nelle varie scuole e tecniche di psicoterapia?”
Anche lo psicoterapeuta, di fronte ad un nuovo paziente, è messo alla prova almeno quanto il paziente stesso. Viene studiato, classificato, assimilato nel mondo interno del paziente prima che quest’ultimo possa investire su di lui in modo stabile, possa fidarsi, affidarsi e decidere di iniziare insieme un cammino dove possa lavorare insieme a qualcuno, lì dove ha sempre lavorato da solo.
Il primo colloquio è un incontro con particolari caratteristiche emotive. Per la maggior parte dei pazienti costituisce la prima esperienza con un “addetto ai lavori” della psiche. Lo psicoterapeuta di trova di fronte ad una grande responsabilità: “Quale trattamento è più efficace con questa persona, con questo problema, in questo particolare momento della sua vita? Cosa posso fare io per questa persona? Come posso lavorare con lui?“. L’apparato psichico è così vario e personale che è difficile per un terapeuta standardizzare le regole del trattamento. Con un serio primo colloquio il terapeuta può valutare alcune indicazioni terapeutiche, il paziente può meglio rendersi conto di cosa sia un trattamento psicoterapeutico. Il paziente può porre domande chiarificatrici e non sentirsi subito costretto a fare una scelta ma uscire dal primo colloquio con elementi adeguati a comprendere anche se questo è il momento opportuno per lui.
Il terapeuta sarà un osservatore partecipe, parte integrante del campo psicoterapeutico. Paziente e terapeuta saranno coinvolti in un lavoro di analisi e di investigazione. Nel loro incontro il terapeuta cercherà di andare incontro alle sensazioni del paziente facilitando la trasformazione delle stesse in attività di pensiero. E’ nell’ascolto ed attraverso di esso che il terapeuta permette al paziente di aprirsi uno spazio nuovo.
Al termine di questo primo importante passo se il Paziente si sente, almeno un po’, riconosciuto nella sua capacità di comunicare il proprio dolore, le proprie paure e le proprie speranze per il futuro, allora paziente e terapeuta potranno iniziare insieme la “loro” storia terapeutica e là condivideranno difficoltà e scoperte, creeranno legami, opereranno cambiamenti e trasformazioni, aprendo uno spazio mentale in direzione del futuro.